Barbara mi ha chiesto un post cazzaro,
Patrizia dice che ormai scrivo per elenchi, io ci ho messo 3 giorni a riprendermi neanche fossi andata a un rave. Quindi ecco l'elenco cazzaro e psichedelico (naturalmente random).
- La seconda volta è anche meglio della prima. Stessa spiaggia stesso mare: la formula "ritroviamoci qui come l'altra volta" fa molto reunion, invita alla comunella e alla confidenza, dà sicurezza. La seconda volta non tremi alla vista delle stars, ti metti subito a tuo agio e te la godi molto di più. Io ho praticamente pranzato con
Natalia, ma non me ne sto vantando in giro, nooooo...
- La seconda volta ti fa godere della gioia delle "primine" (fin dal viaggio di andata, con Barbara che ogni tanto mi toccava "Ma sei vera?!"), ma non ti evita in alcun modo gli urletti da pollaio quando incontro le altre galline.
- Il meteo (con lo zampino del marito) ha determinato il look: niente abitino sfizioso ma pantaloni verdi e camicia bianca e sandali neri. Ma mentre le altre blogger infilavano in borsa delle comode Birkenstock, io ci mettevo le scarpe coi tacchi, anzi LE scarpe: senza falsa modestia, le più fotografate della mia vita, e per molti, il mio segno distintivo... Maronn', ma quanto me la tiro?!
(
Anna: "Dimmi almeno che ti fanno male" "Da morire")
- Ho parlato con Lucia di
"Thomas Jay": poche parole, ma il fatto che sia piaciuto così tanto anche a lei mi rincuora e mi esalta, nonostante mesi di astinenza dai libri so ancora riconoscere un capolavoro.
- Ho fatto pochissime foto, tutta intenta a chiacchierare e a seguire i MomTalk. Di una sono proprio fiera: sono tre ragazze fantastiche, tutte e tre primine (la ormai-stra-citata Barbara, Giada di
QuandoFuoriPiove e Camilla di
Alice in Newland), bellissime. Io ho solo consigliato loro la regola della foto ben riuscita: mento in avanti...
Vi rimando a blog molto più seri di questo l'approfondimento sui Mom Talk, che quest'anno sono stati molto approfonditi e partecipati: io ho seguito bene bene solo l'ultimo, mi sono divertita, mi ha coinvolto, mi ha lasciato molto su cui riflettere.
Il blog professionale non riesco a farlo: scrivo quando ho voglia, non sono costante, non ho tempo, e quel poco che ho lo disperdo in mille rivoli. Onore e merito a chi riesce a farne una professione e a chi semplicemente lo fa bene perché ha qualcosa da scrivere e sa farlo, ma io cerco di essere onesta con la me stessa blogger: più di così gnaaafò.