giovedì 25 ottobre 2012

Alimentazione cialtrona

Il tema del mese di Genitoricrescono mi offre lo spunto per fare il punto (spunto-punto e vabbè) su come stanno crescendo i miei due Cialtroni. Mi vorrei concentrare su come è cambiato nel tempo il modo di mangiare di CialtrOne: primo, perché lui ha quasi 5 anni e il periodo di osservazione è più lungo; secondo, perché sua sorella, 3 anni, mangia tutto-sempre-dicontinuo e quindi non fa testo: nessuna variazione, nessun momento di down, quella magna come un lupo a ogni ora del giorno.
E lui? Ha avuto diverse fasi.

Allattamento. Latte di mamma esclusivo fino ai sei mesi, poi solo notturno fino ai 13, ma ve l'ho già raccontato qui. Praticamente ce l'avevo attaccato sempre, 36 ore su 24, era un vero tossico della tetta, io indossavo solo maglie scollatissime perché reclamava il pasto a ogni dannata ora del giorno e della notte.
Svezzamento. Da manuale (del pediatra italiano): brodo e farine, passati di verdura, omogeneizzati, mela frullata. Tutto bene, non ha mai schifato il pappone brodoso, tranne i primi che erano veramente inguardabili, me cretina che mescolavo la farina col cucchiaio invece che con la forchetta. E se aveva sete? "Allontana da me quell'amaro calice" che poi era il biberon, che non ha mai considerato come oggetto per bere fino ai 12 mesi. E quindi tetta. Però la prima parola che ha detto bene è stata acqua (proprio col cq l'ha detta).
La fase mangio tutto, assaggio tutto. "Delizioso questo passato di verdure!", "Mmmmmm buono il baccalà!", "Adoro la frutta", "Ah guarda, potrei anche diventare vegetariano per quanto mi piacciono le verdure!" "Carne tutta la vita! Ma vuoi mettere il pesce?!" [Libere interpretazioni della mimica facciale e dei pochi suoni gutturali che uscivano durante i pasti].
La fase "Che schifo!". Tutto schifo, tranne la pasta in bianco, ma non sempre, il pane, la carne ma tagliata come voleva lui, il latte.
La (conseguente) fase del "tutto purché mangi". E quindi qualunque schifezza era concessa purché introducesse qualche caloria nel magro corpicino. 
L'attuale "mangio anche i muri". E concludo i pasti con uno yogurt, grazie.

Ovviamente tutto questo quando si parla di mangiare a casa. Al nido prima e alla materna ora mangia la qualunque, anche spinaci e insalata. Per non parlare di quando è dai nonni. 
"Ciao nonna [...] cos'ha mangiato il puzzone?" 
"Pasta col ragù, due bistecche, un wurstel, patate, un pezzo di formaggio, pane e uno yogurt." 
"Minchia!" 
"A pranzo. A cena invece due piatti di minestra, due uova sode, pomodori, formaggio, pane e due yogurt" "Ah". 
Già. 

Mi sento molto figa fortunata perché non mi ha mai dato grossi problemi da questo punto di vista, non ho mai insistito perché finisse tutto (anche se mi fa incazzare abbestia quando si alza da tavola a metà piatto) né mi sono preoccupata quando era nel periodo in cui mangiava due fusilli in tutto il giorno. Sono della scuola "I bambini non si lasciano morire di fame" "Quando avrà fame mangerà" "I bambini si autoregolano" e soprattutto "Gallina che non becca ha già beccato". 
Quanto all'educazione vera e propria al pasto come goduria, momento di convivialità e cultura, aspetto che abbiano l'età per davvero godere del cibo, ora per loro è solo un momento di distrazione tra un gioco e l'altro. Certo, entrambi adorano vedermi cucinare e vorrebbero sempre aiutarmi (e lui per esempio era in fissa coi programmi "dove ci sono quelli che fanno da mangiare"), ma poi raramente associano tutta la preparazione al risultato e quindi per loro è indifferente sapere che "hanno cucinato loro". Ma cresceranno. E non vedo l'ora che siano loro a cucinare, perché io ormai ho un solo mantra, quello delle 19 in punto, ogni sera "Non so cosa fare per cena".

Questo post partecipa al blogstorming

mercoledì 17 ottobre 2012

Di notte

Ragazzi sono una scrittrice eccezionale. Di notte.
Stanotte ho scritto una recensione per un libro: ho messo in fila tante di quelle frasi ben fatte e pungenti che ve lo sareste comprati subito questo libro, vi sareste alzati ad aprire la serranda della libreria con il crick, nel caso l'aveste trovata chiusa.
Poi ho scritto un pezzo bellissimo sui progressi a singhiozzo dei miei bambini. Sapete quei post che uno dice "ehi, avrei potuto scriverlo io! (se solo avessi figli)” oppure "ma stai parlando di me? (no, chi ti conosce?)" ma anche "certo che tu sai indagare così bene nella bimbopsiche!".
Ah, e come dimenticare quella sceneggiatura di film da spettino in cui, a grandi linee, Brad Pitt brutto rapiva i bambini solo per spaventarli dicendo che poi se li sarebbe mangiati "Vedi questo pomodoro? Ora me lo mangio come ho fatto prima col piccolo Fred, muhahahahah", poi i bambini scappavano, ma forse era lui che li mollava, e beccavano un poliziotto che però non gli credeva e li rispediva a casa Pitt. Non continuo sennò poi Peter Greenaway mi ruba l'idea.
Ho scritto anche dei post su blogger che se la tirano, blogger da salvare togliendogli la tastiera, siti inguardabili che le uniche visite che hanno sono quelle che uno linka scrivendo "oh ma è inguardabile 'sto sito", gente che scrive su twitter o facebook che "possibile che qui nessuno faccia una rivolta?".

Solita storia, quindi. Di notte non abbandono di certo le coltri per mettermi a scrivere.

Quindi, foto dell'ultimo weekend in montagna:



lunedì 1 ottobre 2012

La mia Blogfest

Alla fine funziona lamentarsi che non succede mai niente, non hai niente da scrivere, chenoiachebarba: in una settimana mi sono beccata una domenica favolosa al Tocatì coi bimbi, il concerto dei Radiohead con gli amici, la Blogfest da sola.
Ma iniziamo dalla fine, come nel miglior spirito di questo blog.

Sabato sera mi sono travestita da impavida inviata di Genitoricrescono e con queste scarpe
adattissime peraltro al nubifragio che mi attendeva, sono partita alla volta di Riva del Garda per vedere se eravamo stati premiati nella categoria "Miglior sito/blog per mamme e bambini". Ora, parliamo per ore se volete di quanto idiota sia questa denominazione e quanto ci abbia fatto innervosire. Va be', chi conosce GC lo capisce; chi definisce le categorie no. Sorvoliamo? No, sopravvoliamo: nel discorso che MOLTO spontaneamente avrei fatto in caso di vittoria...
c'era un durissima contestazione al "metodo Macchianera", come si può notare.

A Riva, dopo lungo viaggio e coda interminabile a Loppio, sempre dietro una macchina tedesca targata "FO NA1000" (mi faceva riderissimo, "ma sarà la macchina di una parrucchiera?"), mi accoglie una pioggia scrosciante, litigo col navigatore, mi infilo nella ZTL poi parcheggio. Mi chiama Silvia, preoccupata della mia condotta alla guida e del mio abbigliamento ("non prendere freddo!”, "hai l'ombrello?", mancavano solo raccomandazioni su canottiera e caramelle dagli sconosciuti) e come d'incanto la pioggia smette, io trovo le indicazioni e anche un posto all'asciutto. Santa Tropix! L'ultima cosa che mi ha detto è stata "cerca Jolanda!" e chi trovo? Tutta la crew filastrocchesca. Lei felice di vedermi con la borsa del mammacheblog, io sollevata all'apparizione miracolosa di una faccia amica! Discutiamo un po' del dubbio valore dei premi, che vengono assegnati con una votazione praticamente ad minchiam, in categorie che uniscono siti miliardari a blog "artigianali" ma magari con dei contenuti migliori (che per l'appunto vengono scopiazzati dai siti miliardari); e insomma, se vinciamo siamo contenti, se perdiamo non ce ne frega una mazza. Impietosita dalla mia infreddolita solitudine, mi invita a cena con la truppa e alcuni suoi amici. Ora, io non voglio violare la loro privacy, non faccio nomi e non mi vanto di aver cenato con Overthetopdelleditoria e Overthetopdelweb (è da sfigati, ma io non stavo nella pelle, conversavo e linkavo). E mentre le fans su twitter aspettavano febbrilmente l'inizio della premiazione, noi si pasteggiava a polenta e gulash...

Mi sto dilungando una cifra. Urgono foto della premiazione.

Ero praticamente sul palco, dietro a Jolanda he twittava a manetta
La premiazione dei Vendommerda Awards
La divina Spora
Non abbiamo vinto il Macchianera.
Ho visto e baciato la Zitella. Non l'ho fotografata, ma credetemi è bellissima e divina.
Ho assistito alla cerimonia di fianco a Riccardo Luna e poi a Beppe Severgnini (mamma scusa non mi sono fatta la foto con lui perché mi vergognavo a chiederglielo).
Ho sentito il boato di protesta quando è stata annunciata la vittoria di Renzi (chi ha visto solo lo streaming si è perso i vari vattene - basta - machiccazzotihavotato).
Ho riso da morire durante le premiazioni dei Vendommerda Awards.
Ero vestita così
La giacca fuxia, il mio cavallo di battaglia da anni
 Sono tornata a casa sana e salva e felice.
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